La Parashà di Tetzavvè… in brevissima!
La Torà continua questa settimana a descriverci come costruire il Mishkan (Tabernacolo) e ciò che ne fa parte: l’olio per la Menorà e i vestiti per i Cohanim, i Sacerdoti. Dà poi istruzioni sulla consacrazione dei Cohanim e l’altare esterno. La Parashà si conclude con le istruzioni per costuire l’Altare dell’incenso.
Dvar Torà
basato su “Growth Through Torah” di Rav Zelig Pliskin
La Toràh afferma:
“Farai una lamina d’oro puro sul quale inciderai come si incide un sigillo: “Consacrato all’Eterno”. La fisserai sul cordoncino di lana azzurra così che si trovi sopra il turbante, si troverà in corrispondenza del lato anteriore del turbante.”
(Shemot 28:36-37).
Ognuno dei vestiti dei Cohanim, i Sacerdoti che servivano nel Mishkan, aveva una corrispondenza e un’influenza spirituale. Il turbante, che era sopra alla testa espiava i peccati collegati all’arroganza e alla presunzione. C’è però, un momento in cui si deve essere orgogliosi – quando si è orgogliosi di compiere la volontà di HaShem. Il Ktav Sofer, un grande Rabbino, spiega che si allude alla questione nel verso che abbiamo preso in esame. Quando l’orgoglio è “consacrato all’Onnipotente” allora può essere sulla testa di una persona.
L’arroganza è una caratteristica dannosa per il proprio sviluppo spirituale, e può causare numerose difficoltà quando si ha a che fare con altre persone. Però, quando si è orgogliosi di compiere la volontà di HaShem, si può continuare a farlo pur essendo derisi o insultati.
Il pasto di Purim – il momento più adatto per consumarlo, la partecipazione di una persona in lutto, studiare Toràh prima e durante il pasto
Una delle mizvot del giorno di Purim è quella di consumare una Seudà – mangiare un pasto festivo. Secondo l’alachà questo pasto va consumato il giorno di Purim; non si esce dall’obbligo della seudà di Purim consumando il pasto la sera. È buona cosa consumare un pasto festivo anche la sera di Purim, ma l’obbligo della seudà ricade specificatamente durante il giorno.
In base all’alachà stretta, si può compiere questa mizvàh in qualsiasi momento del giorno di Purim, fino al tramonto. Però, l’uso del Rashash (Rabbi Shalom Sharabi, Yemen-Israele, 1720-1777), in base alla cabalàh, era quello di consumare il pasto specificatamente la mattina. Questo uso è citato dal Kaf HaChaim (Rav Yaacov Chaim Sofer, Bagdad-Israel, 1870-1939), nel siman 695 (23), e dallo Shlà (Rav Yeshaia Horowitz, 1565-1630). Quindi, chi vuole compiere la mizvàh in base all’uso cabalista, deve consumare il pasto al mattino, a colazione. Ovviamente è possibile consumare un altro pasto in seguito.
Una persona in lutto lo alenu entro i dodici mesi dalla scomparsa di un parente stretto, può partecipare alla seudà di Purim?
Il Chacham Ovadia Yosef stabilisce che una persona in lutto ל"ע può partecipare pienamente alle celebrazioni di Purim, perfino fuori casa, a condizione che non sia suonata musica.
Il Ramà (Rabbì Moshè Isserless di Cracovia, Polonia, 1525-1572) scrive che è molto importante studiare Toràh prima della seudà di Purim. Commentando il verso nella Meghillàh di Ester (8:16), “Per gli ebrei fu luce e gioia,” i Nostri Maestri spiegano che la parola “luce” si riferisce allo studio della Toràh. È quindi buona cosa passare del tempo a studiare Toràh impegnandosi con la “luce” – prima di occuparsi della “gioia” che caratterizza la festa di Purim.
Andrebbero cantate lodi ad HaShem durante la seudà di Purim.
Riassumendo: c’è l’obbligo di consumare un pasto festivo il giorno di Purim; non si esce dall’obbligo consumandolo la sera. Il pasto può essere mangiato in qualsiasi momento del giorno di Purim, fino al tramonto, ma secondo la cabalàh bisognerebbe mangiarlo al mattino. Una persona in lutto ל"ע può partecipare alla seudà di Purim, a condizione che non sia suonata musica. È bene studiare Toràh prima del pasto. Non bisogna lasciare una parte del tavolo vuota o un utensile vuoto in ricordo della distruzione del Bet HaMikdash, come è di uso per gli altri pasti normali.
Shabbat shalom!!
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