Newsletter: Parashat Vayakel 5771

Dvar Torà

basato su “Growth Through Torah” di Rav Zelig Pliskin

La Torà afferma per quanto riguarda il reclutamento dei lavoratori che costruiranno il Mishkan:

“Tutte le persone mosse dal proprio cuor

e vennero.” (Shemot 35:21)

Cosa possiamo imparare da questo verso in cui è specificato che la loro motivazione aveva origine dai loro cuori?

Il Ramban, Nachmanide, spiega che avevano bisogno di motivazione dai loro cuori perché nessuno aveva avuto alcuna esperienza precedente riguardo alle competenze necessarie per costruire il Tabernacolo. Non c’erano insegnanti a disposizione per la loro formazione. Tuttavia ci sono state persone che hanno avuto il coraggio di venire da Moshè e dirgli “Farò tutto quello che hai detto!”.

Rav Yeruchem Leboviz ha commentato che, se facciamo caso alle persone veramente ricche di questo mondo, noteremo che nella maggior parte dei casi sono persone dotate di un grande spirito di iniziativa. La Torà nota che coloro che hanno avuto successo nel sacro lavoro di costruzione del Tabernacolo ce lo hanno avuto grazie al loro coraggio interiore che li ha spinti a presentarsi di fronte a Moshè e a proporsi di fare tutto ciò di cui c’era bisogno.

Siate consapevoli dei momenti della vita in cui avete sentito un forte desiderio di accrescimento spirituale. Lasciate che questi ricordi vi diano motivazione in futuro per avere ancora più iniziativa per accrescervi ancora di più. Abbiate il coraggio di accettare su di voi di fare cosa è necessario fare! Chi ha un forte impulso a realizzare qualcosa scoprirà in se molto talento e capacità nel realizzarla che altrimenti sarebbero rimasti dormienti dentro di lui!

Riadattamento del link: http://www.aish.com/tp/ss/ssw/48932527.html

… a proposito di purim: è permesso lavorare??

La meghillà descrive la festa di purim come un’occasione di “mishtè e simchà” (banchetto e gioia) (9:22). Non si parla di yom tov, un giorno in cui è proibito compiere melachot (lavori). In senso stretto quindi, non è vietato lavorare durante purim.

Nonostante ciò, l’uso diffuso in alcune comunità è quello di astenersi dal lavorare durante il giorno di purim, e l’alachà richiede quindi, che le persone facenti parte di queste comunità devono rispettare tale uso. Inoltre ci sono fonti da cui impariamo che dal lavoro svolto durante questo giorno non deriva berachà (benedizione), quindi in ogni caso, non è consigliabile lavorare di purim a meno che non se ne abbia necessità in modo da poter guadagnare soldi che coprano le spese della festa.

Tutta la discussione si riferisce solo a lavori fisici, come per esempio lavori che hanno a che fare con l’agricoltura etc. Tecnicamente parlando, è consentito svolgere lavori d’ufficio e simili nel giorno di purim. Chiaramente però, è preferibile non andare a lavorare in modo da poter trascorrere la giornata essendo coinvolti nelle tante mizvot ad esse collegata – mishloach manot, matanot laevionim, l’ascolto della lettura della meghillà e ovviamente il banchetto di festa. Se fosse possibile bisognerebbe cercare di programmare gli impegni di lavoro in modo da non dover lavorare durante purim così da poter dedicare la giornata ai festeggiamenti. Se si deve lavorare di purim, è possibile, a patto che si riescano a compiere in modo adeguato tutte le mizvot legate alla giornata. Va inoltre notato che è del tutto lecito avere dei non ebrei che svolgano lavori per ebrei nel giorno di purim. Così, gli imprenditori, possono sicuramente lasciare aperta la loro attività facendola gestire agli impiegati non ebrei.

E’ completamente consentito lavorare la sera di purim. La discussione riguardo al lavoro si riferisce solo al giorno, momento in cui si compiono le mizvot della festa.

E’ completamente permesso scrivere, fare fotografie, tagliarsi le unghie e i capelli.

Rav Chaim Falagi (Turchia, 1788 - 1869) scrive che lavori di costruzione non dovrebbero essere svolti nella propria casa durante purim. Questa è la conclusione di diverse autorità fra cui il Bet David e l’Erech haShulchan. Il Rav Ovadia Yosef shlita dice che c’è posto per facilitare riguardo alla questione se a causa del ritardo nei lavori ci sia una perdita monetaria, altrimenti non bisognerebbe costruire nella propria casa durante purim.

Riassumendo: se possibile, bisogna cercare di non lavorare durante il giorno di purim e passare la giornata essendo coinvolti nelle mizvot ad essa correlate. Se è necessario si può lavorare a patto da poter compiere in modo adeguato le mizvot particolari del giorno. Si possono avere lavoratori non ebrei che lavorano per un ebreo di purim ed è permesso lavorare durante la notte di purim. Si può scrivere, tagliarsi le unghie e i capelli. Non bisogna costruire nella propria casa di purim, a meno che la sospensione dei lavori non causi una perdita monetaria.

Riadattamento del link http://www.dailyhalacha.com/displayRead.asp?readID=1788

Shabbat shalom umevorach!!

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