La Parashàh… in brevissima!
Nella Parashàh della scorsa settimana, Pinchas ha bloccato lo svolgersi di un atto di pubblica immoralità. Così facendo è riuscito a fermare la piaga mandata per mano di HaShem che stava uccidendo una buona parte del popolo. HaShem lo premia nominandolo Cohen.
HaShem comanda a Moshè di attaccare i midianiti in risposta a quello che hanno fatto al popolo ebraico. Viene compiuto un nuovo censimento. HaShem dirige la divisione della Terra d’Israele fra le tribù. I leviti sono conteggiati. Le figlie di Zelofchad vanno a chiedere a Moshè riguardo al loro diritto di ereditare una parte della Terra d’Israele, in quanto loro padre era mancato senza lasciare figli maschi. Moshè chiede la questione ad HaShem che dice che le ragazze hanno diritto a ricevere la loro parte di terra.
Moshè chiede ad HaShem di nominare un successore e viene stabilito che sarà Yeoshua. La Parashàh si conclude con le varie offerte che venivano portate: quotidiane, Shabbat, Feste, Rosh Chodesh.
Pinchas(Bemidbar 25:10-30:1)
Un condottiero deve sempre condurre
Nella Parashàh di questa settimana, HaShem mostra a Moshè la Terra d’Israele dicendogli che non gli sarà permesso condurre il Popolo Ebraico nella Terra. Moshè dice immediatamente:
“Possa l’Eterno, il Signore [che conosce] i pensieri di ogni persona, nominare un uomo a capo della comunità che [in guerra] proceda davanti a loro e che rientri [da essa] alla loro testa, che li sappia far uscire e che li [sappia anche] ricondurre in modo che la comunità non sia come un gregge privo di pastore”. (Bemidbar 27:16-17)
UNA LEZIONE DI VITA
Quando viene detto a Moshè che non potrà portare il Popolo Ebraico nella Terra d’Israele, la sua risposta istintiva non è concentrata su di sé, ma voleva accertarsi che gli ebrei avrebbero comunque avuto qualcuno in sua assenza che avrebbe continuato a condurli. Questo è il motivoper cui Moshè è stato uno dei più grandi leader di sempre.
La capacità di concentrarsi sui bisogni degli altri quando “il gioco si fa duro” e non sui desideri personali, è quello che fa di un leader un vero condottiero. Essere un leader non significa aspettarsi riconoscimenti e riverenze, ma significa essere costantemente focalizzati sui bisogni specifici di coloro su cui sei stato messo a capo. Quindi, se per un motivo o per l’altro non sei più in grado di condurli, dovrai per prima cosa occuparti delle loro paure e preoccupazioni.
Il mondo è pieno di casi in cui quando viene chiesto a qualcuno di smettere di svolgere l’incarico a cui era stato designato, smette di prendersi cura delle persone di cui si occupava. Questo fa sorgere la domanda se effettivamente quella persona abbia mai tenuto a quelle persone. La vera personalità di un leader esce fuori quando lascia il suo incarico: avrà ancora un pensiero almeno superficiale per coloro che hanno creduto in lui, hanno supportato le sue idee e i suoi progetti?
Il profondo messaggio che ci insegna Moshè è quello di pensare per prima cosa al bene delle persone di cui tu sei stato nominato leader.
Non sbagliarti; non è sicuramente facile concentrarsi sugli altri quando il tuo ego, la tua autostima e il tuo benessere vengono messi in prima linea. Ma è esattamente questa risposta istintiva che fa la differenza fra un buon leader e un leader grandioso.
Pinchas(Bemidbar 25:10-30:1)
Giorno e notte
La Parashàh di Pinchas ci racconta l’eroico atto compiuto da Pinchas, che ha saltato con una lancia in mano per salvare il popolo ebraico da un atto di immoralità. Quando arriva il momento di compiere un atto coraggioso, Pinchas si fa avanti ed è pronto a compierlo.
Più avanti nella Parashàh, HaShem annuncia chi sarà il successore di Moshè come leader del popolo ebraico. Sorprendentemente, non è l’eroico Pinchas. E neppure un altro grande eroe, Calev, che ha protestato quando gli esploratori incitavano il popolo a non voler entrare nella Terra d’Israele.
Yeoshua è scelto come successore. Perché?
Il Talmud ci spiega che la grandezza di Yeoshua era quella di stare al fianco di Moshè giorno e notte. Yeoshua non ha compiuto nessun atto eroico che gli abbia fatto meritare i titoli di prima pagina! Ma nel suo modo di fare silenzioso e costante, Yeoshua ha fatto sua la priorità di avvicinarsi ad HaShem, assorbire la saggezza ebraica, e fare qualsiasi cosa in suo potere per aiutare gli altri a fare lo stesso. Il Talmud ci dice infatti che Yeoshua veniva al Bet HaKnesset presto ogni mattina, per aiutare a sistemare le sedie!
Pensiamoci: questi umili atti di dedizione, sono molto apprezzati da HaShem. Insegnanti, dipendenti pubblici, genitori che si impegnano – questi sono eroi ebrei di ieri e di oggi.
E’ possibile firmare un contratto per comprare una nuova casa durante il periodo delle tre settimane che vanno dal 17 di Tamuz al 9 di Av?
Il Chacham Ben Zion Abba Shaul (Israele, 1923-1998) si pone questa domanda nella sua opera “Or LeZion” (vol. 3). Stabilisce che è possibile acquistare una casa nuova durante le tre settimane, compresi i 9 giorni che vanno da Rosh Chodesh Av al 9 di Av, e perfino il giorno del 9 di Av stesso. Chacham Ben Zion scrive che acquistare una casa ricade nella categoria di “Davar Haaved” (evitare una perdita finanziaria), considerando che qualcun altro potrebbe comprare la casa se l’acquisto viene ritardato. L’alachàh permette quindi di acquistare una nuova casa perfino il giorno del 9 di Av, a causa della possibile perdita economica che si potrebbe subire ritardandolo.
Però, non si può pitturare la propriacasa o farla pitturare da qualcun altro durante i 9 giorni che vanno da Rosh Chodesh Av fino al 9 di Av. È vietato acquistare nuovi mobili durante questi 9 giorni e non si può neanche inoltrare un’ordinazione per l’acquisto di nuovi mobili in modo che arrivino solo dopo il 9 di Av. Pitturare e acquistare nuovi mobili è permesso però prima di Rosh Chodesh Av. Inoltre una Sinagoga può essere pitturata perfino durante le tre settimane. Se il prezzo di nuovi mobili potrebbe salire dopo il 9 di Av, si possono acquistare mobili durante i 9 giorni, considerando la perdita finanziaria che altrimenti si potrebbe subire.
Chacham Ben Zion scrive che bisognerebbe perfino evitare di comprare libri per studiare Toràh durante i 9 giorni, a meno che non servano per studiare durante questo periodo. Libri che si hanno voglia di comprare in generale, o che si ha voglia di usarli prima o poi in futuro, non devono essere comprati durante i 9 giorni, ma possono essere acquistati prima di Rosh Chodesh Av. [Anche secondo la sua opinione è possibile però acquistarli, a patto che si studi un pochino da essi durante un’occasione qualsiasi nei 9 giorni. Secondo Chakham ‘Ovadiàh Yosef שליט"א è possibile invece comprare libri per studiare Toràh anche in questi giorni, nonostante sia contento della cosa, essendo una questione legata ad una Mizvàh (Chazon ‘Ovadiàh Ta’aniot pag. 168 in nota)]
Riassumendo: è possibile acquistare una casa nuova durante le tre settimane, i nove giorni e perfino durante il 9 di Av. Non si può dipingere la propria casa durante i nove giorni. Non si possono acquistare e perfino ordinare mobili nuovi durante i nove giorni, a meno che il prezzo non salga se si aspetta fino a dopo il 9 di Av. E’ possibile permettere di comprare libri nuovi per studiare Toràh durante i 9 giorni.
Shabbat Shalom!