Newsletter Parashat Behalotechàh 5773


La Parashàh… in brevissima!

In questa Parashàh viene comandato ad Aharon di accendere la Menoràh, ai leviti di purificarsi per il servizio del Tabernacolo (erano addestrati per il servizio fra i 25 e i 30 anni e prestavano servizio fra i 30 e i 50 anni), viene celebrato il primo Pesach dall’uscita dell’Egitto. L’Onnipotente dice al Popolo Ebraico di spostarsi nel deserto quando la nube si sposta da sopra il Tabernacolo e di accamparsi laddove si ferma. Moshè fa due trombe d’argento da essere suonate prima della battaglia o per proclamare Yom Tov (giorni di festa).
Il popolo si sposta verso il deserto di Paran in cui si ribella due volte contro la leadership dell’Onnipotente. La seconda volta si lamentano perché si sono stufati del sapore della manna e per la mancanza di carne nel deserto. HaShem manda una quantità massiccia di quaglie e coloro che si sono ribellati muoiono.
Moshè chiede a suo suocero (Ytrò) di andare con loro nel deserto, ma Ytrò fa ritorno a Midian.
Miriam, sorella di Moshè, parla Lashon HaRàh nei confronti di Moshè. Viene colpita dalla Zaraat (tradotta impropriamente come lebbra, si tratta di una malattia spirituale che si manifesta sulla pelle) ed è esiliata dall’accampamento per una settimana.

Dvar Toràh
basato su “Growth Through Torah” di Rav Zelig Pliskin

Quando apriamo l’Aron HaKodesh per estrarre il Sefer Toràh, tutti recitano un verso preso dalla Parashàh di questa settimana:
“Ogni volta che l’Arca si muoveva Moshè proclamava: ‘Sorgi, o Eterno, possano i Tuoi nemici disperdersi e coloro che Ti odiano, fuggire davanti a Te’” (Bemidbar, capitolo 10 verso 35)
Perché questo verso si recita proprio in questo momento?

Rabbì Chaim Sonnenfeld, grandissimo Talmid Chacham che visse nella Città Vecchia di Yerushalaim fino al 1932, rispose a questa domanda durante l’inaugurazione di una Yeshivàh.
“Quando qualcuno vuole far partire qualche utile istituzione di Toràh o progetto, ci saranno sempre delle persone che tenteranno di fermarlo. Per questo quando estraiamo il Sefer Toràh chiediamo che l’Onnipotente disperda i nemici della Toràh e gli impedisca di causare problemi.”
La Toràh è la linfa vitale del Popolo Ebraico. I nostri nemici sanno che se riusciranno a impedire al Popolo Ebraico di studiare Toràh, il popolo potrà essere influenzato e conquistato. Quindi per far si che il Popolo Ebraico sia forte e riesca a sopravvivere, dobbiamo dare il nostro supporto a ogni sforzo impiegato per insegnare e diffondere Toràh. Ogni leader ebreo che non si impegna al massimo per insegnare Toràh e ampliare istituzioni di Toràh per i nostri figli, manca purtroppo dei principi fondamentali su cui si basa tutta la nostra esistenza.

 

E’ possibile spremere un limone durante Shabbat o facendolo si compie la melachàh di Seçhitàh (estrarre un liquido attraverso la spremitura)?


Lo
Shulchan Aruch tratta le regole riguardanti la Seçhitàh nella sezione di Orach Chaim (siman 320), presentando un numero di linee guida base. Innanzi tutto, il divieto di compiere la Melachàh di Seçhitàh non si applica se si spreme il frutto direttamente sul cibo. Per esempio, è completamente permesso, secondo tutte le opinioni, spremere un limone direttamente sull’insalata. Le regole di Seçhitàh si riferiscono solo allo spremere un frutto in un utensile vuoto.
La domanda è su quali frutti si applica il divieto di Seçhitàh. È chiaro che la Toràh vieta esplicitamente la Seçhitàh durante Shabbat se la si attua sull’uva e sulle olive, visto che questo genere di prodotti sono generalmente piantati con lo scopo di ricavarne il loro succo. Una persona che spreme degli acini d’uva in un bicchiere, con lo scopo di ricavarne del succo d’uva, o che spreme delle olive in un utensile vuoto con lo scopo di ricavarne olio, ha trasgredito un divieto esplicito nella Toràh scritta, ma questo divieto non si applica allo stesso livello su altri tipidi frutta. È chiaro inoltre, che i Nostri Saggi hanno stabilito il divieto di spremere melograni o fragole in un utensile vuoto. Spremere questi frutti è quindi vietato secondo quanto stabilito dai Chachamim. Chacham Ovadia Yosef, nella sua opera Alichot Olam, stabilisce che questo divieto stabilito dai Chachamim si applica anche sulle arance. È quindi vietato preparare un’aranciata fresca durante Shabbat. Anche se alcune autorità permettono di spremere delle arance in un bicchiere durante Shabbat, Chacham Ovadia sostiene che le arance hanno lo stesso status dei melograni e delle fragole per quello che ci riguarda, è quindi vietato spremere delle arance durante Shabbat.
Per quanto riguarda i limoni, i Poskim (decisori alachici) sono in disaccordo se ricadano nella stessa categoria dei melograni e delle fragole in merito alla Seçhitàh. Alcune autorità dicono che il succo di limone è diverso da altri tipi di succo per il fatto che non può essere consumato da solo. Viene consumato o per dare sapore o se mischiato con acqua, quindi produrre succo di limone spremendo un limone, non costituirebbe, in base a questa posizione, Seçhitàh. Questo è quanto stabilito dallo Shulchan Aruch, e Chacham Ovadia Yosef, nel suo Leviat Chen e nel suo Alichot Olam, segue la posizione dello Shulchan Aruch. Secondo Chacham Ovadia quindi, è permesso spremere un limone in un utensile vuoto durante Shabbat.
Però, molti altri Acharonim (decisori alachici di epoca più recente) sono in disaccordo con la posizione dello Shulchan Aruch e sostengono che non si possa spremere un limone in un utensile vuoto durante Shabbat. Fra costoro troviamo Maran HaChidàh, Rav Chaim Falagi, Rav Yaacov Chaim Sofer (autore del Caf HaChajim), la Mishnàh Beruràh, e Rabbì Moshè HaLevi (nel suo Menuchat Ahavàh). Quindi, per esempio, Rav Chaim Falagi scrive che se una persona vuole prepararsi una limonata durante Shabbat deve prima mettere lo zucchero nell’utensile e solo dopo spremere il limone. È interessante che scriva che quando si prepara una limonata durante Shabbat, si dovrebbero seguire i passaggi allusi dalle tre lettere che formano la parola סלם “sulam” (scala): ס'וכר “Sukkar” (zucchero),  ל'ימון“Limon” (limone),  מ'ים“Maim” (acqua). Secondo Chacham Ovadia però, è permesso spremere direttamente il limone nell’utensile, prima di aggiungere lo zucchero o l’acqua.
Per come comportarsi in pratica, è sicuramente preferibile seguire la posizione più restrittiva sostenuta dalla maggior parte delle autorità alachike ed evitare di spremere un limone direttamente in un utensile vuoto. In questo caso, seguire la posizione più restrittiva non comporta nessuna difficoltà, perché si può facilmente spremere il limone direttamente sul cibo anziché spremerlo prima in un contenitore vuoto. Quindi, anche se una persona che vuole comportarsi in base alla facilitazione può appoggiarsi su quanto stabilito da Chacham Ovadia, è sicuramente preferibile non spremere il limone direttamente in un utensile vuoto.
Riassumendo: è permesso spremere frutta direttamente su un cibo durante Shabbat. Alcuni tipi di frutta non possono essere spremuti in un utensile vuoto durante Shabbat e secondo la maggior parte delle Autorità alachike il limone rientra in questa categoria. È quindi preferibile non spremere il limone in un utensile vuoto durante Shabbat, però chi vuole facilitare ha su chi appoggiarsi.

Shabbat Shalom!




  

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